Covid, focolaio tra i No Green Pass a Trieste: aumentano i nuovi casi e i ricoveri in ospedale. Balzo in avanti dell’incidenza.
A Trieste scatta l’allarme Covid per il nuovo picco di casi che sarebbe legato ad un focolaio tra i No Green Pass, che ormai da giorni manifestano in città contro l’obbligo della certificazione verde a lavoro.
Il focolaio tra i No Green Pass a Trieste: è allarme Covid
L’aumento die contagi ha portato ad un incremento dei ricoveri, con gli ospedali che sarebbero già in affanno. La gran parte delle persone ricoverate in ospedale non sarebbe vaccinata. L’allarme arriva direttamente dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Trieste, da dove fanno sapere, come riferito da il Corriere della Sera, che i posti letto sono esauriti e che ci sono persone che necessitano di assistenza in ospedale che sono in attesa che si liberi un posto.
L’ipotesi è che l’incremento improvviso dei nuovi casi di Covid sia legato alle manifestazioni che si sono tenute in città a partire dal 15 ottobre, quando è iniziata la protesta contro il Green Pass obbligatorio a lavoro. Da giorni si susseguono manifestazioni (pacifiche) e cortei (pacifici). Il tutto agevola la diffusione del virus soprattutto tra i soggetti non vaccinati. Anche perché spesso queste manifestazioni si svolgono senza rispettare le necessarie precauzioni. I manifestanti urlano, cantano e intonano cori senza rispettare il distanziamento e senza indossare la mascherina.
Verso lo stop alle manifestazioni in Piazza Unità d’Italia e sanzioni per chi non rispetta le regole nel corso delle manifestazioni
Come anticipato da il Corriere della Sera, per far fronte all’aumento dei contagi il prefetto di Trieste avrebbe deciso di vietare le manifestazioni a Piazza Unità d’Italia fino alla fine dell’anno. Inoltre sono previste sanzioni salate per chi manifesta senza rispettare le norme anti-contagio, quindi distanziamento e mascherine.
Dipiazza, parlando dell’aggravarsi della situazione epidemiologica in città, ha fatto sapere di voler reintrodurre l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Questo nel tentativo di evitare la zona Gialla.
Le autorità valutano anche multe e sanzioni per gli organizzatori delle manifestazioni che si svolgono senza rispettare le regole.
Dipiazza: “Non vaccinati sono disertori”
“Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono disertori . Se questa è una guerra, in una guerra c’è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita“, ha dichiarato il sindaco di Trieste come riferito da TGCOM24.
La situazione epidemiologica: aumento esponenziale dei casi
Il dato di fatto è che la situazione epidemiologica nella città è considerata preoccupante. L’incidenza ha fatto registrare un considerevole balzo in avanti e il timore è che la situazione possa peggiorare ulteriormente. E ovviamente i dati di Trieste pesano sull’intera Regione che spera di non dover fare i conti con lo scomodo passaggio in zona Gialla.
I timori si sono dimostrati fondati tra la fine di ottobre e l’inizio del mese di novembre, quando le analisi dei casi hanno mostrato un aumento esponenziale dei contagi. Significa che i contagi aumentano molto rapidamente e calano molto lentamente. E questo inevitabilmente spinge la Regione verso lo spettro della zona Gialla.